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COMUNE OGGIONA CON SANTO STEFANO

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RASSEGNA STAMPA
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LEZIONE DI SCACCHI
LEZIONE DI SCACCHI


TITANIC

(
Per gentile concessione del socio Claudio Bossi)


8 aprile 2018
 

La grande partita

Il campione italiano di scacchi a soli 17 anni sfida oltre 40 persone contemporaneamente in un teatro. Ore di silenziose battaglie che hanno incoronato un vincitore.




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Alle 14.30 di un sabato di aprile seduto su di una panchina nella piazzetta, sotto i rami di un albero, un ragazzino arrivato da Verbania sognava di diventare campione di scacchi: «Batterlo, sarebbe bellissimo», diceva di fronte al papà, che dall’altra parte del Lago Maggiore l’aveva portato fino a qui, a Caldana, deliziosa frazione di Cocquio Trevisago per la “grande partita”.
Quello che Marcello di Fina, 13 anni, ancora non sa, è che sarà lui l’unico giocatore tra i 44 presenti a battere Luca Moroni, il giovane genio degli scacchi che arriva dalla Brianza, campione italiano e Gran Maestro – massimo titolo di quello che a tutti gli effetti è considerato uno sport – che ieri ha dato spettacolo, in silenzio, sfidando contemporaneamente decine di giocatori.
«Per noi scacchisti è possibile partecipare a sfide come queste grazie alla grande memoria visiva che abbiamo – spiega Moroni poco prima di affrontare la disputa, che si teneva nel Teatro Soms –. I miei genitori mi insegnarono a giocare fin da piccolo, provarono con la dama ma…vabbè», dice il giovane campione dagli occhi verdi che con una battuta sfata le idee sul cliché dello scacchista, di gente introversa e silenziosa.
A lui piace parlare e racconta dei primi pezzi mossi a 5 anni, dei tornei a 6, e della folgorante carriera che l’ha portato in nazionale, alle olimpiadi e alla conquista del titolo di Gran Maestro.
Luca era accompagnato dal Gran Pignolo Mauro della Porta Raffo, che si definisce un «mediocre scacchista» ma che in realtà conosce profondamente il gioco e i suoi segreti, risvolti importanti di questa disciplina raffinata ma tremendamente stressante.
Di cose da dire, tornando a Luca, ve ne sono tantissime, e questo giovane saggio conferma: ci vuole passione, ma soprattutto allenamento, anche 4 ore al giorno.
E a certi livelli non c’è sabato e domenica, né festa che tenga: «A Natale ero in Quatar», racconta: «Ma come si fa a lavorare a Natale?», continua a scherzare Luca, tirato per la giacchetta dagli organizzatori: sono le 15, si inizia.
Il teatro è una festa per gli occhi, dentro una gimcana di tavoli con una cinquantina di scacchiere già pronte per la sfida: Luca girerà per le postazioni – armate di penna e carta, che servono agli sfidanti per prendere appunti su pezzi e spostamenti – e muoverà per primo perché ha i “bianchi”.
Gli sfidanti muoveranno quando il campione sarà di fronte a loro, e subito a sua volta risponderà. Partecipano anche due giovanissimi, Daniel e Andres, di 8 e 10 anni: giocano con la penna, dietro c’è la mamma che li guarda con orgoglio.
Alla postazione numero uno siede invece il sindaco del paese, Danilo Centrella: sarà lui, dopo poche mosse, a “mangiare” per primo un pedone al campione, che subito risponde di regina, spazzando via il cavallo; a quel punto Centrella alza le mani, aggiusta la fascia tricolore e dice: «Devo andare, scusate, impegni istituzionali» e sorride, stringendo la mano al Gran Maestro..
Va meglio all’assessore Davide Passeri, che resiste qualche giro di più. Ma per ora si scherza. I tavoli tosti devono ancora arrivare.
E alla fine Moroni vince ben 40 partite, ne pareggia tre e ne perde una.
A vincerlo, dall’altra parte del tavolo c’è proprio lui. Marcello di Fina, il tredicenne senza paura, illuminato dalla gioia: ha vinto con una brillante combinazione che ha mandato in “matto” il campione.
Grazie a questa vittoria aumenterà il suo punteggio “Elo” cioè il metodo utilizzato dalla FIDE per calcolare la forza relativa di un giocatore di scacchi (Elo è il cognome dell’inventore del sistema: Arpad Emrick Elo professore di fisica statunitense di origine ungherese).
«Per il nostro circolo è stato un grande sforzo organizzare una manifestazione di tale portata, ma la giornata di ieri ci ha ripagato ampiamente e ci auguriamo che nel lungo termine ci possa aiutare ad avvicinare sempre più persone della zona al nobil gioco – Gabriele Giovannini presidente società scacchistica Esteban Canal di Cocquio Trevisago, dove il grande campione di scacchi ha vissuto ed è sepolto –. È stato anche un modo per ricordare il presidente storico Francesco Mondini che conosceva molto bene Luca Moroni».




 

 

 

 

 

 

 


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Ultimo aggiornamento: 23-04-18